L’evento, giunto alla XXIV edizione, vuole offrire l’occasione di trascorrere un weekend in cui centinaia di migliaia di persone (lo scorso anno sono state oltre 8.500.000) hanno l’opportunità di scoprire angoli di bellezza del paesaggio italiano e i suoi beni culturali, invogliando a comprendere quanto sia importante continuare a curarli con rispetto. Si tratta infatti del più importante evento di piazza dedicato ai beni culturali organizzato dal Fondo Ambiente Italiano, aperto a tutti ma con corsie preferenziali per gli iscritti al Fai. Ogni regione ha i suoi appuntamenti e anche la Campania ha un ricco cartellone: ecco tutte le aperture provincia per provincia. |
Il 19 e 20 marzo 2016 24° edizione delle "Giornate Fai di Primavera". Le occasioni sono tantissime, con oltre 900 visite ad apertura straordinaria a contributo libero, da Nord al Sud, in 380 luoghi d’Italia. Tanti i siti disponibili anche in Campania, tra i quali Nola con la Casa Palliola, la Biblioteca e il laboratorio di fisica al Seminario Vescovile, l'Eremo dei Camaldoli presso Santa Maria degli Angeli. Via San Paolino, 35. Il palazzo cinquecentesco sorge nel centro storico della città, a poca distanza dalla cattedrale. La famiglia Palliola, tra le più nobili di Noia, è attestata sin dal 1588; tra i suoi membri annovera sacerdoti e gesuiti tra cui Francesco, che mori martire in Mindanao e di cui è in corso la causa di beatificazione. L’accesso all’edificio awiene tramite un atrio che presenta nella volta lo stemma della famiglia Palliola; nel salone di rappresentanza è presente un magnifico altare ad ante settecentesco. La volta è arricchita una tela dipinta dal pittore Angelo Dal Mozzillo. in altri ambienti sono visibili soffitti a cassettoni finemente dipinti, risalenti probabilmente al ‘500. Nell’antica cappella si scorge ancora parte della decorazione, in particolare un volto del primo vescovo di Noia, San Felice. Via Seminario. Il seminario vescovile di Noia, costruito nel 700 per volere dell’illuminato vescovo troiano Caracciolo Del Sole, raccoglie un’importante raccolta epigrafica ed il cosiddetto Cippus Abellanus, un trattato giuridico redatto su pietra tra le città di Noia e di Avella. L’iscrizione in lingua osca è la più lunga mai rinvenuta. Nel seminario sarà possibile visitare la biblioteca storica affrescata, che conserva una notevole raccolta di volumi dal XVI ai XVIII secolo, tra cui una copia dei l’Encyclopedie Franaise e della Letteratura Italiana del Tiraboschi. Quasi sconosciuto è il laboratorio ottocentesco di fisica che conserva strumenti e apparecchiature dell’epoca per io studio delle scienze naturali. Strada Provinciale Visciano. Appena fuori l’area urbana di Noia, si risale la collina di Visciano, dominata dai noccioli. Raggiunta la sommità a circa 350 mt. di altitudine, Io sguardo si apre sull’incantevole scenario dell’Eremo, con la di Santa Maria, le officine e le celle eremitiche dei monaci. Le origini risalgono a parecchi secoli or sono. Correva l’anno 1602. quando Clemente VII, nella bolla diretta al vicario generale di Noia, afferma: “dovendosi per esecuzione dei testamento di Pompeo Fellecchia, fondare un eremo nella Diocesi di essendosi trovato un luogo adatto, ove però l’Eremo non si poteva costruire a perfezione se non si acquistava un certo terreno, chiamato dei Thartiri” spettante al beneficio di 5. Angelo al Monte [...] il Pontefice permette la permuta col rettore di quei beneficio. Il grande protettore di Monte Corona, il Paolo V consente alla suddetta permuta con un breve del 7luglio 1615”. Da allora questo luogo si conserva come un oasi di pace e tranquillità, circondato dai suoi 10 ettari di terreno racchiusi tra mura entro le quali si alternano l’orto, l’oliveto, la vigna, il frutteto ed uno spazio dedicato all’apicoltura.
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A cura di Armando Sodano
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Marzo 2021
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